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La Parità di genere una tematica vincente anche tra gli studenti del Montalcini

Argenta - Portomaggiore

La Parità di genere una tematica vincente anche tra gli studenti del Montalcini

In questi giorni  é stato chiesto agli alunni della classe 3 A SSAS dell’indirizzo professionale del Montalcini dimArgenta  durante le ore di Igiene e cultura medico sanitaria di sviluppare temi riguardanti la PARITA’ DI GENERE, soffermandosi sul fatto che l’educazione al rispetto dell’altro sesso comincia da piccoli, da quando i bambini iniziano ad osservare i comportamenti in casa e fuori casa delle persone vicino a loro. 

Le ragazze e i ragazzi della 3a SSAS sono stati divisi per gruppi sulle seguenti tematiche: 

– Gruppo 1: LA RELAZIONE TRA MAMMA E PAPA’ – A casa i bambini imparano come papà e mamma comunicano fra loro, anche attraverso il comportamento non verbale. Come si suddividono i compiti nella gestione della casa, dei figli e del lavoro, come gestiscono le discussioni.

– Gruppo 2: COSE DA MASCHI E COSE DA FEMMINE – È importante anche come gli adulti si rivolgono ai bambini in modo diverso in base al genere.

 Al nido e alla scuola d’ infanzia è fondamentale che i bambini sperimentino

attività e giochi non troppo connotati e comunque rivolti ad entrambi i sessi, permettendo loro di esprimersi liberamente senza censure o preconcetti.

Lasciare il bambino  libero di giocare evita di reprimere le componenti “femminili” nel maschio, come la dolcezza o la cura, e quelle “maschili” nella femmina come l’intraprendenza e la resilienza.

– Gruppo 3: LE FRASI DA DIRE E LE FRASI DA NON DIRE – I bambini sono come spugne, assorbono tutto quello che sentono, sia esso positivo o negativo

per il loro sviluppo personale, psico-evolutivo e maturativo. È dunque indispensabile fare attenzione a quello che si dice in loro presenza.

– Gruppo 4: EDUCAZIONE EMOTIVA – Un punto importante è l’educazione emotiva, ancora scarsa in famiglia e a scuola: gli adulti fanno fatica a sostenere e accompagnare gli stati emotivi dei bambini, soprattutto quelli legati alla

tristezza o a reazioni “fastidiose” come pianti e urla. 

Minimizzare, giudicare, deridere le scelte dei bambini o i loro comportamenti è controproducente: quello che serve è ascoltarli, sintonizzarsi con le loro emozioni e provare a metterle in parola. 

Consapevolezza, comprensione ed empatia: per stimolare l’intelligenza emotiva dei bambini, i genitori devono prima di tutto stimolarla in loro stessi. 

Bisognerebbe aiutare i bambini a gestire le emozioni negative, rabbia compresa, con

strumenti concreti. 

Uno di questi è il cestino della rabbia, dove il bimbo potrà “buttare” i sentimenti negativi che non riesce a gestire. 

Isolare l’emozione per poi affrontarla in un secondo momento aiuterà i piccoli a comprenderla e a dominarla. 

Anche il barattolo della felicità è uno strumento utile, perché permette ai bambini di imparare ad apprezzare i piccoli momenti di gioia che la vita porta con sé, quotidianamente. Dopo aver riconosciuto l’emozione provata dai bambini, insegnate loro a controllarla, facendogli scegliere in autonomia il percorso giusto da seguire per dominarla.

Ogni gruppo ha lavorato con impegno e dedizione alla tematica assegnata loro dal docente e ha cercato soluzioni pratiche e concrete alle disparità di genere, che nella nostra società ancora regnano sovrane.

Abbattere stereotipi e pregiudizi attraverso modalità didattico-educative creative può aiutare lo studente a riflettere sul fenomeno delle differenze, che non é facile da cancellare, ma può essere arginato e limitato.