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Incontro con Tommaso Castellani

Argenta - Portomaggiore

Incontro con Tommaso Castellani

Il giorno 22 maggio 2018 la classe IB ha partecipato ad un incontro via Skype con lo scrittore e professore Tommaso Castellani, autore de “Il Professor Z e l’Infinito” per porgergli domande e curiosità riguardanti l’autore stesso e il libro.

Il libro è ambientato a Roma. Il protagonista Giulio è un dodicenne introverso e appassionato di matematica che frequenta la seconda media. Un giorno conosce Ivano, un suo compagno di classe, timido e con i suoi stessi interessi. I due diventano da subito grandi amici. Ad irrompere nella quotidianità dei ragazzi è la scomparsa di un loro amico, Michele. I due iniziano ad investigare per scoprire la verità, servendosi di indizi costituiti da indovinelli e problemi matematici, che superano grazie alle conoscenze acquisite dal loro enigmatico professore di matematica, il Professor Z. Dopo varie avventure i due giungono ad una sconcertante conclusione, ma la ricerca non è affatto finita…

I temi affrontati dal libro sono quelli della matematica, come il teorema di Pitagora o i paradossi di Zenone, della carriera scolastica, dell’amicizia, del concetto del “gregge”, inteso come gruppo ristretto che allontana altri elementi, e dell’infinito, metafora della paura del diverso. Il linguaggio chiaro permette una comprensione completa e immediata del testo. I personaggi sono presentati direttamente e descritti attentamente.

A partire dall’esperienza della lettura di questo libro gli alunni si sono collegati con l’autore, nonché professore laureato in fisica. Le domande che sono state presentate possono essere divise in due gruppi: quelle riguardanti il libro e le sue tematiche e quelle riguardanti l’autore e le sue scelte narrative. Le domande che hanno suscitato maggior interesse della prima categoria sono quelle legate al concetto del “gregge” e alla metafora dell’infinito. In risposta alla prima, ha dichiarato di esserne stato un protagonista sia avendo subito certi comportamenti sia avendoli agiti e di ciò se ne pente, perché causava l’esclusione di alcuni amici. Il consiglio prezioso che ha dato è quello di mettersi nei panni altrui e di provare empatia nei confronti degli altri per creare un clima piacevole per tutti. In risposta alla seconda, ha invece confermato la presenza di questa metafora. Come ha sottolineato, esso rappresenta la paura del diverso e di ciò che non conosciamo. Sentimento, secondo lui, sbagliato, perciò ci ha invitato tutti ad essere aperti verso il prossimo e a provare nuove esperienze, agendo sempre con criterio. Le domande principali del secondo gruppo sono state quelle riguardanti la scelta dell’autore degli argomenti matematici nel libro, la relazione tra matematica e filosofia (numerosi filosofi erano anche matematici), l’esistenza effettiva dei personaggi, il motivo della sua laurea in fisica e il significato del nome “Professor Z”. Castellani ha dichiarato di aver molto a cuore il tema dell’infinito, che ritiene troppo trascurato ma affascinante, e i paradossi di Zenone, che lo hanno molto intrigato in giovane età. Alla domanda legata alla relazione tra matematica e filosofia ha risposto che personalmente non si sente un filosofo, ma che certamente esiste una profonda connessione. Nell’antichità, per esempio, i filosofi cercavano risposte tra saperi che non erano percepiti divisi e la matematica poteva diventare una forma di ricerca filosofica. L’autore ha affermato che i personaggi sono parzialmente reali, cioè che ha preso spunto dalla sua carriera scolastica per modellarne i tratti principali. Ha inoltre dichiarato che non esiste un vero e proprio significato del nome “Professor Z”, anche se riconducibile all’insieme dei numeri interi (Z appunto). Durante la scrittura era un nome provvisorio, ma vi si è poi talmente affezionato che è diventato definitivo. Alla fine del libro è presente un indovinello che la classe ha provato a risolvere e in seguito ha chiesto un parere a Castellani, che risponderà via mail. Ciò evidenzia come la matematica e la ricerca in generale non abbiano mai fine (messaggio esplicitato dal libro stesso) ed è proprio questo che le rende così oggettivamente intriganti. L’ultima domanda che è stata presentata riguardava il motivo della sua laurea in fisica, nonostante la passione per la matematica. L’autore ha detto che, quando incontrava un nuovo argomento in fisica, non era soddisfatto delle spiegazioni che gli venivano fornite e voleva approfondire il “funzionamento” del mondo circostante. Dopo quest’ultima domanda il collegamento è stato interrotto e l’incontro si è concluso.

Quest’esperienza, nonostante il fatto che “Il Professor Z e l’Infinito” non debba per forza piacere a tutti gli studenti perché i gusti sono sempre individuali, ha avuto un riscontro positivo da parte dei ragazzi. È stato molto interessante potersi confrontare con l’autore del libro e conoscerlo “di persona”.

Alberto Argentesi

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